Presentazione collana “patrimonio dell’umanità”





Venerdì 25 ottobre 2019 alle ore 17,30, presso la libreria Easy Reader (via Alessandro Paternostro 71, Palermo), è stata presentata la collana patrimonio dell’umanità edita da Genius Loci Palermo Edizioni. 6 racconti brevi, raccolti in un cofanetto, ispirati alle problematiche relative al drammatico esodo migratorio diretto verso le nostre coste .

Gli autori Angela Chiazza, Antonio Lo Cicero, Simone Mazzola, Gabriella Modica, Cettina Porcelli e Cristina Sbacchi affrontano il tema in forme diverse e con chiavi di lettura differenti.

Alla presentazione è intervenuto Aurelio Angelini, presidente della fondazione UESCO che ha sottolineato come la diversità che il fenomeno comporta possa rivelarsi una ricchezza culturale, sociale ed economica.

Le illustrazioni realizzate da Miriam Ciulla, Alterco Colmuro, Martina Di Maio, Pietro Ferreri, Aurora Infantino, Fabiola Maggì, Claudia Maraventano, Erika Marchese e Sara Mirabella, giovani artisti palermitani, hanno fatto da cornice alla presentazione. I lavori rimarranno esposti presso la libreria Easy Reader fino al 9 novembre 2019.

Prefazione alla collana “patrimonio dell’umanità”
La collana “patrimonio dell’umanità” è una micro serie di scritti ispirati alle tematiche che derivano da quel complesso intreccio di interessi che difficilmente possono isolarsi l’uno dall’altro e che governano l’equilibrio planetario nell’era della globalizzazione.
Un intreccio inestricabile i cui singoli effetti non possono che leggersi nell’insieme di cause da cui discendono.
Su uno di questi effetti – l’ondata migratoria afro-asiatica – rivolgono lo sguardo gli autori dei racconti che fanno parte di questa collana, abitatori di quella terra di frontiera che è la Sicilia.
Da questo punto di osservazione risulta forse più semplice rintracciare, nel garbuglio, il filo doppio che lega la disperazione intravista negli occhi di chi migra con l’opulenza dell’impero europeo in crisi che si avvia al suo disfacimento. Un interminabile ed esausto crepuscolo dove il primo Patrimonio ad essere sperperato è l’Umanità. Non soltanto quella dell’ecatombe di vite che si inabissa nel canale di Sicilia, ma anche l’umanità che abita nel territorio ormai fortemente inquinato e compromesso dell’etica naturale, dove vittime e carnefici risultano figure indistinte e interscambiabili, dove le categorie del bene e del male fungono da coperta per le cattive coscienze.
Un patrimonio che nessuna soprintendenza potrà restaurare, che nessuna UNESCO potrà proteggere col proprio marchio.

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